Alvin Lucier – Bird and Person Dyning

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LP – Dialogo | Cramps Records

Continua la serie di ristampe che la Dialogo di Luciano Cantone dedica alla Cramps Records, storica etichetta milanese anni settanta, una delle più importanti del panorama europeo non-mainstream in quel periodo e che negli stessi intenti dei fondatori, Gianni Sassi, Sergio Albergoni e Franco Mamone, aveva appunto come obiettivo quello di valorizzare gli artisti più all’avanguardia, che non riuscivano a trovare spazi nel circuito discografico tradizionale. Finalmente, dopo decenni fuori stampa, a rivedere la luce tocca adesso a Bird and Person Dyning, opera del maestro Alvin Lucier, un compositore statunitense di musica sperimentale, uno dei seminali specialisti d’installazioni sonore, membro del progetto Sonic Arts Union con Robert Ashley, David Behram e Gordon Mumma, musicista che si è dedicato ad un approccio avanguardistico proprio a partire dall’Italia, dove si trasferì nel 1960. L’opera, pubblicata originariamente nel 1976, è il primo LP da solista del compositore, un album visionario e a tutt’oggi modernissimo ma che potremmo pensare abbia un titolo con un errore di stampa nella pur stilizzata e tendenziosa copertina. No, non è così: dyning è la versione abbreviata di heterodyning, un termine che è ampiamente utilizzato nel campo dell’ingegneria e della strumentazione delle onde radio, praticamente da più di sessanta anni prima di queste registrazioni, già nei giorni dei primi tentativi di trasmissione della voce umana via radio. Il fenomeno è quello per cui se due onde sonore vengono mescolate – in un mezzo non lineare – vengono creati due segnali extra con la somma e la differenza di frequenza. Questo fenomeno può verificarsi anche quando le onde sonore raggiungono il nostro orecchio, con l’eccezione che nell’orecchio si producono principalmente “toni di differenza”. In Lucier sarà sempre forte l’attenzione nell’esplorare le teorie scientifiche riguardanti le proprietà fisiche del suono e questo – in qualche modo – è un suo primo manifesto a proposito, una dichiarazione d’intenti di come l’esecutore debba mettere in campo toni differenti. Questi toni in Bird and Person Dyning provengono da due sorgenti sonore differenti, quelle di un richiamo elettrico d’uccelli – originariamente un ornamento natalizio che produce il cinguettio – e, in secondo luogo, da un feedback creato da un microfono binaurale e un sistema stereo. Le frequenze ottenute dipendono a loro volta dalla posizione dell’esecutore nello spazio, che deve cambiare e controllare la frequenza del feedback, muovendosi o comunque cambiando considerevolmente la posizione della testa. L’opera trasmette un senso d’intimità e non potrebbe essere altrimenti visto che è la stessa musica in cui ascoltiamo effettivamente un compositore che a sua volta produce e ascolta quello che succede durante la stessa esecuzione.

 

Alvin Lucier – Bird and Person Dyning

 

Alvin Lucier: Bird and Person Dyning (2009)