Trophy Camera v0.9, just for winners

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Gli smartphone di ultima generazione si contendono il mercato a colpi di prestazioni eccezionali. E’ così che questi piccoli oggetti sono diventati i custodi di tutte le nostre passioni; porte aperte verso il mondo vicino e lontano, tutto in una tasca. Col telefonino restiamo in contatto con gli amici, controlliamo la posta elettronica, paghiamo il parcheggio, ascoltiamo la musica e facciamo foto…tonnellate di foto. Si parla di 900 miliardi di immagini scattate in un solo anno e che finiscono abbandonate in qualche hard disk, spedite a parenti e amici o ritoccate a puntino per Instagram o magari per uno dei tanti concorsi per fotografi senza macchina fotografica. Ed è subito competizione. La foto più bella, quella più apprezzata, quella più strana, quella più giusta. Ma chi è a decidere? Una giuria? No, oggi è Trophy Camera v0.9, un apparecchio che grazie al lavoro degli sviluppatori Max Pinckers e Dries Depoorter sfrutta un algoritmo che gli ha permesso di “imparare” le regole che dettano il successo di una foto proprio dall’archivio fotografico del premio più illustre del fotogiornalismo mondiale: il World Press Photo Award. Quando un utente fa clic con Thophy Camera, l’algoritmo comincia il suo attento lavoro e se la foto scattata supera almeno il 90% degli standard prefissati, finisce dritta sul sito del progetto, unico posto dove è possibile rivedere le fotografie vincitrici, dal momento che l’apparecchiatura non restituisce preview di immagini ma solo nomi e percentuali. Nessun dubbio o polemica, ma una semplice valutazione razionale che l’intelligenza artificiale non ha paura di applicare in maniera sistemica ed instancabile, senza eccezioni o sfumature. La standardizzazione completamente autonoma di un canone di bellezza e perfezione, o meglio ancora, di vittoria. Scegliere ciò che “è meglio”, oggi, è estremamente facile… basta un clic.

 

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