Solar Return – Salt – sounds from the cosmos

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CD – Fibrr Records

Quello che viene indicato con very low frequency o VLF è il nome che per convenzione è stato assegnato alle radiofrequenze comprese tra i 3 e i 30 kHz. Dal momento che per questo tipo di segnali radio non è disponibile un’ampia larghezza di banda, le VLF vengono solitamente impiegate per trasmettere informazioni molto semplici, ad esempio quelle utilizzate per la radionavigazione. Un’antenna VLF in condizioni favorevoli può anche catturare i suoni di una tempesta elettromagnetica che proviene dalla stratosfera e questa particolare proprietà deve aver certo suscitato nei Solar Return un notevole interesse. Le registrazioni effettuate dal duo per ben quattro anni in Danimarca e Francia vantano infatti una singolare ed enigmatica qualità estetica, grazie alle sequenze e alle ipnotiche trame granulari, che risuonano criptiche e nell’insieme non fanno che confermare la loro natura siderale e decisamente sci-fi. Sono suoni, tuttavia, che non provengono da spazi interstellari, perché nel vuoto il suono non si propaga, essendo fondamentalmente un’emanazione vibrazionale che ha la necessità di un mezzo fisico per la sua trasmissione. È un flusso che molto probabilmente arriva dal nostro stesso pianeta, vista la capacità dei suoni di percorrere anche distanze molto lunghe, prima di essere captati dalle apparecchiature di ricezione e dai microfoni del duo, formato da Jenny Pickett e Julien Ottavi, il primo ben avvezzo nella contaminazione multimedia di scultura, suono, disegno, video, interattività e performance, l’altro mediattivista, artista-ricercatore, poeta, regista sperimentale e anarchitetto, fondatore e membro di APO33, laboratorio d’arte elettronica, numerica a sonora. Jenny Pickett e Julien Ottavi hanno creato Solar Return nel 2009 e alla base di questo connubio sono stati subito i fenomeni elettromagnetici ad esercitare un certo fascino come punto di partenza per le loro creazioni audio che spesso hanno contemplato anche la creazione d’una apposita strumentazione. In Salt – sounds from the cosmos le procedure adottate s’imprimono però assai basilari, rimanendo nel novero di field recording parecchio grezze e non processate in maniera alcuna. Alla Fibrr ancora in questa occasione sottolineano la passione ad assecondare diversi approcci di creazione del suono, prediligendo, appunto, pratiche poco ortodosse e ispirate a differenti ambiti di ricerca.

 

Solar Return – Salt – sounds from the cosmos