Luís Antero & Darius Čiuta – Sound

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CD – Crónica

Due sole tracce, “G” di ventinove minuti ed “S” di trentatré minuti e trentasei secondi, così Luís Antero e Darius Čiuta inaugurano il loro esordio in coppia su Crónica, dando corpo al risultato di un personalissimo processo esplorativo che sembra interrogarsi sulla natura intima e astratta dei suoni e in quanto tale possiede una duplice istanza, sonora e anche grafica, contenente tuttavia lo stesso tipo d’informazione. Con Soundsiamo ai limiti dell’udibile per l’orecchio umano seppure – alcuni le sentono – ci siano un sacco di frequenze basse che fanno capolino fra i solchi. Suoni uditi e presunti allora si sommano, provocando un conseguente aumento della percezione ma anche della nostra stessa capacità nell’immaginare fenomeni vibrazionali. “Le particelle subatomiche e tutta la materia da esse formata, comprese le nostre cellule, tessuti e corpi, sono di fatto schemi di attività, piuttosto che cose” spiegava Fritjof Capra e tutta la materia è energia che esiste come vibrazione. Non esiste suono senza fenomeni vibrazionali, così come il suono ha bisogno di un mezzo (generalmente aria o un altro vettore elastico) e di una sorgente. Il numero di volte in cui questo movimento vibratorio si ripete nel tempo, invece, viene detto frequenza. Sempre attorno a noi ci sono emissioni sonore d’ogni tipo, basta averne la percezione, oppure amplificare i volumi di quello che è infinitesimale. In questo caso abbiamo semplicemente utilizzato delle buone cuffie, perché dagli altoparlanti audio anche di personal computer di fascia alta sarebbe stato davvero arduo distinguere qualcosa. Quello che ne viene fuori (dalle cuffie) è un ronzio sostenuto e più morbido in “G”, con frequenze per lo più molto basse, mentre in “S” le vibrazioni sembrano più vicine, probabilmente perchè si lavora sulle frequenze ancora più basse e le si spinge maggiormente in evidenza. Insomma, qui siamo di fronte ad esperienze d’ascolto abbastanza estreme, che possono indurre a stati meditativi soltanto se davvero ci si lascia andare e si ha voglia di farlo perdendosi in un movimento continuo, minimale ed ipnotico. Il duo non fa sconti alcuni e la gradevolezza dell’esperienza non può essere mediata se non assumendosi per intero l’onere dell’ascolto. Come diceva W.S Burroughs, “non puoi semplicemente passare per il dessert, carino”. Per goderti qualcosa, devi esserci.

 

Luís Antero & Darius Čiuta – Sound