Tarab – An Incomplete Yet Fixed Idea

tarab

LP – Aposiopèse

Masterizzato da Giuseppe Ielasi, un sound artista italiano molto stimato e noto nelle “zone franche” della sperimentazione musicale contemporanea, An Incomplete Yet Fixed Idea – album comprensivo su vinile di due distinte parti di venti minuti – è l’ultima fatica di Eamon Sprod, aka Tarab, nativo di Melbourne, musicista a sua volta assai poco convenzionale, avvezzo a field recording, frequenze elettroniche, paesaggi sonori e ricerca site-specific. Un approccio questo e una metodologia operativa che, se in altri autori possono dar vita anche ad esiti più quietisti ed estetizzanti, nel caso dell’australiano spingono ad una coesa tensione concettuale facendo leva su una personale poetica degli scarti, del decadimento e della ricontestualizzazione più o meno virtuosa dei singoli elementi sonori, piuttosto che semplicemente documentare ambientazioni distinte. Le mescole rese reattive, per dirla con l’artista stesso, sono “accurati arrangiamenti di spazzatura sonica”, perlopiù indefinibili e la cui origine è mantenuta celata. Non v’è ricercatezza alcuna, né tentativo di rabbonire le crude catture auditive, così come il confine fra quello che è registrato e quello che è manipolato è mantenuto incerto, terreno periglioso per l’ascoltatore che deve operare una continua sensibilizzazione percettiva nel cercare di cogliere almeno qualche punto fermo. Non tutto è subito chiaro e mentre nella prima parte le sequenze sono maggiormente dilatate, seppure alquanto abrasive, crescenti per pattern e intensità, è nella sezione successiva che si coglie abbastanza distintamente una certa inquietudine di matrice industrial, con metalliche emergenze auditive e minacciosi loop, con suoni amplificati fatti da oggetti, movimenti e impatti. L’incompletezza qui non è solo rifuggire dall’imitazione della natura e nemmeno eluderne una sua parziale rappresentazione, né al contrario si supporta un’idea del bello come qualcosa di codificato, quanto piuttosto si sperimenta una soglia critica, un punto di bilico del sistema nel quale la tollerabilità a una simile mancanza può acuire in maniera sorprendentemente compensatoria la nostra capacità d’essere tutt’uno con i suoni e con l’intima struttura delle manifestazioni vibrazionali. L’incompletezza è un privilegio, allora, la potenzialità di porre rimedio innescando nuove relazioni tra forme sensibili ed efficaci pratiche artistiche.

 

Tarab – An Incomplete Yet Fixed Idea