Juan Pablo Espinoza | Hervé Moire – Cette île Mon corps

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LP – WARM

Album di debutto per Juan Pablo Espinoza ed Hervé Moire che qui alimentano sinuose sequenze a partire da field recordings e con l’apporto in fase di masterizzazione di Mathias Delplanque – un altro sound-artista, che ricordiamo per le sue uscite su Baskaru e Crónica Electronica. L’uscita si deve alla WARM, etichetta indipendente francese dalla vocazione intermedia (musica, letteratura, fotografia, documentari) e – non a caso – una certa natura performativa traspare subito nel progetto, comprensivo di due lunghe suite (poco più di diciannove minuti per ognuna) e che immaginiamo dipanate dal vivo, come un film senza immagini, “cinema per le orecchie”. I due sperimentatori aggiungono alle catture auditive una chitarra ed entrambi operano calibrate manipolazioni laptop, abbracciando implicitamente l’idea di dar vita a paesaggi sonori inusuali, utilizzando suoni che registrano in svariati e mai specificati contesti. È una sorta di urban sound environment quello di Cette île Mon corps, per il quale quello che sembra più interessante per i musicisti è la qualità dei suoni, la loro attitudine ad essere modificati, a rendersi disponibili per sovrapposizioni ed impalpabili arrangiamenti. Differenti attitudini trovano ragione d’esistere nel field recordings: quelle di certo purismo documentaristico e site-specific, che non utilizza post-produzione alcuna, o quelle che sono trattate secondo stilemi più combinativi e manipolatori, infine quelle – come in questo caso – di sperimentatori che cerchino idee sonore da sviluppare in maniere ancora molto musicali. Ognuno di questi ambiti è come “un porto d’entrata” per l’artista e se l’approccio sembra precipuamente manipolatorio questo non è da intendersi in alcun modo come una valutazione che riguardi la coerenza o il rigore dell’opera. Nuove tendenze compositive si affermano e il grado di coerenza interna di un progetto diventa assai soggettivo. Espinoza e Moire mescolano assieme raffinata elettronica e postrock, space age e acusmatica, abstract ed influssi cinematici: tutto ciò potrebbe essere considerato un po ‘esorbitante, ma è davvero molto siderale.

 

Juan Pablo Espinoza | Hervé Moire – Cette île Mon corps