Philip Jeck – Sand

Philip Jeck

CD – Touch
È dedicato alla memoria di Phyllis May Jeck questo album e sensibilissime risuonano le note, infuse da rassegnata pacatezza ma al tempo stesso forgiate da una forte interiorit&aacute. Toni se pur elegiaci che riflettono l’attaccamento alla semplicità del quotidiano di chi nella propria musica, pur se estremamente radicale ed attuale, riesce applicandosi a modulare quegli stessi temi topici costitutivi dell’arte antica (attenta alla riflessione sulla morte…alla quale attribuiva grande importanza, sia individualmente che per la società tutta). Contemporaneo ed arcaico – allora – ancora s’incrociano e questo confronto bene esprime come gli archetipi non siano affatto delle sopravvivenze o dei resti inutili se ancora riescono a segnare cos&iacute profondamente anche l’elettronica sperimentale, disciplina non certo orientata al passato. Approdi verso una nuova dimensione, espressione di un suono unico dipanato attraverso sette differenti tracce, manipolazione di memorie personali ed anche collettive (come sempre riferendosi a degli archetipi), sviluppate in texture di taglio più macchinico e industriale, infuse da arie sinfoniche e celebrazionali. Un opera assai toccante, completamento ed equilibrio di una carriera già splendida, tutta orientata alla definizione dei nuovi canoni musicali.