Shadowplay Reanimated, video riprocessati.

Shadowplay Reanimated

Una ‘scena’ musicale è sempre stata contraddistinta da una particolare estetica, oltre che da suoni caratteristici e umori altrettanto riconoscibili. I rispettivi gruppi di punta hanno poi costituito fulgidi esempi di sintesi di queste coordinate, con alcuni lavori che sono diventati nel tempo degli emblemi delle stesse scene. ‘Unknown Pleasures’ degli Joy Division è considerato uno dei dischi più innovativi degli anni ottanta, e con esso si sono confrontati schiere di musicisti, critici e appassionati. La copertina del lavoro, in particolare, coniugava le atmosfere cupe della band con un’ipermoderna (per l’epoca) tridimensionalità data da grezze linee di computer grafica, minimali e al tempo stesso inintellegibili. “Shadowplay” by Joy Division, Reanimated di Yoshi Sodeoka (già autore di numerosi lavori fra cui #41, Colors, Television Microwave And Ghost e prototype38, ASCII Rock, Net Pirate Number Station e 40 40 31) è una rilettura di uno dei brani, che attribuisce un particolare significato ad un’estetica legata indissolubilmente dall’eccellente grafico Peter Saville allo stile del gruppo e all’umore che ha pervaso le giovani menti di quel periodo. L’algoritmo che all’epoca generava quell’immagine è stato applicato a tutto il video del brano, con le immagini dei membri del gruppo distorte da quella grafica così particolare. Quest’interpretazione diventa di fatto un’esasperazione passionale dei significati originali, che va oltre la fascinazione estetica del risultato. Il coacervo sensoriale che ha fatto breccia nell’immaginazione del tempo, esplode tecnicamente grazie alle capacità di calcolo contemporanee ‘rianimando’ ed estendendo i significati originari e il senso storico della disciolta band e del suo defunto cantante (ian Curtis).Ê