v2v, a Video Sharing Syndicate Conspiracy.

Le immagini in movimento sono state l’ultimo medium implementato nei personal computer per le capacità di calcolo richieste, e nondimeno sono ora il medium più accattivante, sia per la sua simulazione della realtà, sia per la nostra ormai irreversibile assuefazione televisiva. Gli scambi di video nelle reti paritarie, inoltre, hanno preso piede insieme al diffondersi della banda larga, ma infiltrandosi nel più vasto scembio di materiale musicale. v2v è un progetto da un gruppo di Indymedia.de che mira a promuovere un uso libero e indipendente di materiali audio e video, con l’intento di far crescere un’infrastruttura sostenibile e scalabile nel tempo. I video condivisi nei circuiti bittorrent, gnutella e ed2k, sono corredati di metadata informativi scritti in xml, che funge anche da testo in formato RSS per renderlo facilmente ricercabile attraverso opportune strutture di ricerca. Inclusa nelle specifiche c’è anche il tipo di licenza che gli autori hanno deciso di adottare, ma il concetto di fondo è quello di assemblare materiale che possa essere disassemblato e ricomposto da altri a piacimento. Una pratica che vuole riappropriarsi del patrimonio cinematografico delle generazioni precedenti, potenziando una narrativa collettiva, condividendo le abilità e le risorse attraverso nodi e reti. In questo senso le reti peer-to-peer sembrano accreditarsi in maniera sempre più netta come instrastrutture indipendenti, sotto-reti autonome, o comunque meno controllabili, che consentono la frammentazione delle informazione e la loro ristrutturazione continua.