Diatribes – Echoes & Sirens

diatribes

LP – Aussenraum

Ai Diatribes – Cyril Bondi e d’incise – duo dove il primo è responsabile delle ritmiche e suona l’organo elettrico, mentre l’altro si cura delle componenti elettroniche tagliando sample e occupandosi delle parti melodiche, si aggiungono per questo Echoes & Sirens, edito da Aussenraum, anche Raphael Ortis al basso elettrico e ai corni, Pierre-Antoine Badaroux al sassofono contralto, Betrand Denzler al sassofono tenore, Louis Laurain alla tromba e Fidel Fourneyron al trombone. Quello che sembra alquanto coinvolgere questo collettivo in un”esplorazione comune è la possibile relazione fra il dub e la musica sperimentale, connubio certo non nuovissimo ma suscettibile ancora di molte e differenti interpretazioni. In “Dub fire will be burning” – prima incisione di oltre dieci minuti – sono i fiati a dettare ciclicamente il respiro della composizione, lasciando pochi e diradati elementi percussivi e campionamenti vocali in sottofondo. Nella successiva “Tell me, what do you see ?” – anche questa una traccia di oltre dieci minuti – il primo impatto è alquanto musicale, ma poi qualcosa si blocca o a dir meglio non decolla come dovrebbe, lasciando in gioco più introduzioni, astrazioni e guizzi simil-plunderphonici, suonati anche con veri strumenti ma dal cipiglio piuttosto combinatorio. In “Don’t trouble I (Oh no)” le strategie non sono poi dissimili e sono agiti più elementi senza spingerli ad un’evoluzione compiuta, mantenendo volutamente irrisolto l’andamento della traccia e lavorando sui bordi, in questo caso spingendo una strana marcetta un po’ fuzzy e circense. Si chiude la partita con “Continually” e alcuni degli ingredienti classici del dub – ad esempio i delay e le sirene – sono scientificamente condensati dall’eclettico combo in una versione che occhieggia anche a partiture ambientali e a certo post-jazz. Con Echoes & Sirens per il duo di Ginevra forse si chiude un capitolo, iniziato sempre in chiave conceptual dub con Augustus e “Great Stone/Blood Dunza”, album rispettivamente del 2013 e del 2015 (il primo per la INSUB, l’altro sempre per Aussenraum). Non è dato sapere se in futuro daranno più enfasi a basso e batteria, rimanendo sulla strada di simili contaminazioni o una nuova accelerazione sarà data in chiave experimental. Un cambiamento di rotta è comunque prevedibile perché oramai questo campo è stato più che esplorato e l’intenzione non è certo quella di dar vita ad un ulteriore sub-genere.

 

Diatribes – Echoes & Sirens