Mei Zhiyong – Live in Switzerland

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LP – Aussenraum

Questa uscita della Aussenraum – sono solo 300 le copie disponibili – vede la luce con un vinile rosso da 180 grammi e l’artwork di Flokim Lucas, affascinante e talentuosa illustratrice, nonché artista multidisciplinare transalpina d’origine coreana (Seoul). Mei Zhiyong – al quale si deve la proposta – è assai noto nelle scene impro e free form internazionali e il suo harsh noise anche in codeste testimonianze di performance live risulta particolarmente cupo, potente e ricco di soluzioni aspre e digitali, sequenze sonore che nei live sono sostenute da un impianto scenico semplice ma efficacissimo, ricco di luci e flash disorientanti, proiezioni taglienti e momenti di buio. Sonorità che sembrano scomposte in passaggi lancinanti ed evocano una sorta di rituale apocalittico e catartico, del quale già avevamo scorto i prodromi nel collettivo NOJIJI, ensemble utopico di oltre trenta elementi e del quale Mei Zhiyong è stato uno degli alfieri. I due live raccolti in questo LP risalgono il primo al Cave 12 a Ginevra, nel settembre 2015 e l’altro al LUFF (Lausanne Underground Film & Music Festival), nella capitale del Canton Vaud e dell’omonimo distretto, evento svoltosi sempre nell’autunno di quell’anno. All’ascolto di questi intrecci sonori non sono contemplati indugi o distinguo: è il flusso martellante ad essere al centro dell’attenzione, seppure nella scelta di un effetto straziante – o straniante – d’un particolare tipo di grana o di trattamento, le scelte stilistiche possono essere anche molto differenti e sottostare a visioni teoriche e ad approcci concettuali che non sono affatto casuali o frutto di una naïveté solo spontaneista. Anche questo ambito di sperimentazioni ha subito importanti mutazioni nelle stagioni appena passate e si può anche affermare che ogni decade “improvvisativa” ha riferimenti prima d’allora inesplorati e importanti. Questo, naturalmente, cambia sempre le carte in tavola ed è da accogliere come un’evoluzione positiva. Anche la provenienza geografica dei protagonisti, di conseguenza, sposta l’orizzonte interpretativo di tali fenomeni – era impensabile in passato immaginare un noise cinese – e arricchisce di nuovi trasalimenti nell’incontro alquanto deflagrante di differenti culture (alla quale un poco tuttavia ci aveva abituato la tradizione rumorista nipponica). Tutto ciò per dire che Mei Zhiyong ha una carica contemporanea che pochi possono esibire a queste latitudini stilistiche, merito che rende questo album decisamente interessante.

 

  • Mei Zhiyong 梅志勇 live at LUFF 2015
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