edited by Marilyn DeLaure and Moritz Fink – Culture Jamming, Activism and the Art of Cultural Resistance

culture-jamming

NYU Press, ISBN:978-1479806201, English, 464 pages, 2017, USA

De Laure e Fink partono con l’ammissione pubblica, in qualche modo coraggiosa, di come il termine “culture jamming” sia contestabile. Essi hanno coerentemente abbracciato la sfida di mettere insieme un’antologia che illustra il suo corso, cominciando dalla formulazione iniziale di Mark Dery nei primi anni novanta (come dichiarato nella prefazione), fino alle azioni e performance contemporanee. Si tratta di una collezione diversificata di saggi, destinata a includere e ospitare saggi accademici, e anche relazioni scritte di attivisti e interviste di artisti. Coloro che hanno già familiarità con i classici in questo campo, come per esempio pubblicazioni tipo l’ “Adbusters” canadese, o i festival come lo spagnolo “Inflencers”, riconosceranno sicuramente la maggior parte degli autori e delle storie. Tuttavia questa selezione rappresenta un quadro vivo di episodi significativi lungo una linea temporale che copre più di due decenni di produzioni. I due editori cercano di definire alcune qualità fondamentali di queste azioni, accettando il fatto che esse siano per esempio partecipative e artistiche, ma anche determinate ad essere appropriate e trasgressive. Dopo le spiegazioni, una prima sezione è piena di “casi di studio”, o articoli a tema che riguardano scenari diversi (soprattutto occidentali), mentre la seconda sezione viene dedicata agli artisti per descrivere i loro rispettivi progetti. Nell’attuale scenario politico in rapida evoluzione, questo libro rappresenta una raccolta di tattiche di resistenza culturale per lo più riuscite, anche se già proiettate in una fase storica diversa, e si spera possa ispirare strategie efficaci per i tempi futuri.

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