Bruno Duplant – Fictions

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LP – Aussenraum

Similmente alle vicissitudini del terrorismo e dei grandi complotti internazionali, anche i disastri – soprattutto quelli nucleari come Chernobyl e Fukushima – sono accadimenti che attivano una sorta di memoria collettiva, d’inconscio planetario, che creano nuove narrazioni e sentimenti, spesso contrastanti, che coinvolgono l’intera scala d’emozioni che va dall’accettazione al rifiuto, a volte in maniere anche contraddittorie ed estreme. Bruno Duplant – che cita esplicitamente nelle note di copertina proprio le città fantasma di Prypiat e Futaba e che titola così le due composizioni, ognuna che occupa un lato del vinile – non ha mai visitato queste zone di esclusione, dove il tempo pare oramai una variabile fuori controllo. Da questi luoghi – tuttavia – ha voluto trarre ispirazione per una sorta d’immaginario reportage site-specific, indagando sulla relazione tra realtà e finzione, proprio in quella zona d’ombra dove è arduo distinguere se la cosa rappresentata è realmente accaduta o esistita. “Fiction come ricordo” o se preferite sonic journalism che intreccia le fascinazioni ruin porn e di attivismo ambientale e ha degli antecedenti significativi nell’indagare su aree interdette o di arduo accesso: ad esempio come nel sempre citato Sounds From Dangerous Places di Peter Cusack ma anche nelle Zones Portuaires di Eric La Casa & Cédric Peyronnet, negli Interior Field di Richard Chartier, in Stromboli di Geir Jenssen o in Storm di Chris Watson & Bj Nilsen, solo per citare alcuni dei più recenti progetti di tal fatta. I suoni utilizzati da Bruno Duplant già avevano in origine una qualche relazione con i luoghi menzionati (Prypiat e Futaba) ma sono i trattamenti successivi a creare la malia di un “mondo perduto”, in virtù degli effetti che evocano le atmosfere di persistenti radiazioni elettroniche, delle manipolazioni elettroacustiche e delle catture auditive più organiche: il tutto sapientemente calibrato allo scopo di creare potenti emozioni, risultato che il sound-artista francese centra in pieno e del quale alla Aussenraum non possono che essere fieri.