Frequencies, Analogue And Digital In Aural And Light Symbiosis

Frequencies,-Analogue-And-Digital

Avere una operatività analogica e digitale in perfetta sincronia è sempre stata una sfida sia teorica che pratica, così come – in genere – questo si basa su interfacce fisiche differenti. Non da meno le “frequencies (a)” di Nicolas Bernier sono un’eccezione stellare a questo assioma. Le frequenze sono ottenute da un diapason innescato meccanicamente con pure onde sonore digitali. Il performer genera sequenze dal suo computer attivando elettromagneti che colpiscono le forcelle del diapason molto precisamente e queste sono in sintonia con sprazzi di luce provenienti dalle strutture in acrilico trasparente. La sincronizzazione del sistema è minuziosamente accurata e l’uso della luce per migliorare l’emissione sonora è conseguente alle concettualizzazioni dell’autore: “rendere il suono visibile e un flusso di luce udibile”. Lo spettacolo armonico è puramente cinematico e il funzionamento del modello semplicemente geniale. Eppure in una seconda versione denominata ““frequencies (synthetic variations)” è stato rimosso l’elemento analogico, la velocità è aumentata e le raffiche indotte dal digitale sono quindi predominanti. Se le due versioni sono intese come una sequenza simbolica, sono sicuramente altamente persuasive a tal fine.