Deison – Quiet Rooms

Deison

CD – Aagoo
Sono quattro le stanze d’albergo dove sono state effettuate le registrazioni utilizzate per questo progetto, immaginifiche ambientazioni sonore agite dal sound-artista friulano Cristiano Deison, manipolatore molto etereo, non nuovo nelle scene internazionali potendo vantare collaborazionicon artisti del calibro di Thurston Moore, Scanner e KK Null. In “Quiet Rooms” sono soprattutto i dilatatissimi droni tonali e le field recording ad essere in primo piano, alimentando un crescendo onirico piuttosto rarefatto e insinuante, sensibilissimo e fugace, incentrato proprio sull’iterazione delle sequenze e sugli “inserimenti” meno astratti (spifferi amplificati, sibili, rumori di porte, un telefono che suona o un gatto che miagola). Le cesure sembrano sottolineare l’esangue anelito delle storie che ogni posto attraversato da umane vicissitudini in qualche modo riverbera: ma questo è forse solo quello che più in superficie si vuole comprendere, perché l’idea stessa che i luoghi “registrino” delle storie ha inevitabilmente presa sulla nostra maniera di pensare e di essere suggestionati dagli spazi. In questo tipo d’operazioni è inevitabilmente sulla percezione che si va ad insistere, rendendo immediatamente esplicite sfumature dell’ordinario in altri contesti difficilmente distinguibili, operando anche una sorta d’estetizzazione del quotidiano, con rumori e frammenti auditivi – estratti d’azioni e vita comune – che vanno in parallelo a strutture formali più incorporee e stilizzate. È – come suggerisce lo stesso titolo della prima delle quattro composizioni – una “Private Exploration” quella operata dall’autore, alimentata in una partitura estatica, scura e nel complesso inquieta.