Miguel Prado – Comedy Apories

Miguel Prado

CD Anty-Copyright
Siamo sinceri, approcciando ogni nuova uscita dell’Anty-Copyright crew si è sempre preparati ad aspettarsi qualcosa d’inconsueto, radicale e oltranzista, pure se parlando di audio art ed experimental music ciò non dovrebbe costituire né una regola costante e nemmeno qualcosa da sottolineare in particolar maniera. Diciamo questo perché in “Comedy Apories” dopo venti minuti d’ascolto è ancora la stessa risata di gruppo dei primi momenti registrati che continua ad andare in loop, seguendo cadenze irregolari di ripetizione nella più totale assenza d’altri suoni. Miguel Prado – infatti – trova interessante il ridere della gente, meglio se come effetto di sonorità minimali e riduzioniste oppure improvvisative: il suo lavoro – nel caso specifico – radicalmente prescinde da qualsiasi altro artificio o affettazione. L’autore non sembra affatto interessato alla creazione d’una rete ipercomplessa di suoni, percorso che date le premesse poteva anche suggerire una manipolazione più intricata e vigile, al fine d’imporre le proprie “considerazioni estetiche”. Di una tal coerenza va dato atto: lo strappo viene quindi forzato tra sapere e sentire, spaccando l’esperienza, costringendo la concezione contro la sensazione. Dopo ben trentasei minuti la risata è ancora la stessa e di nuovo le nostre capacità di giudizio sono gabbate dall’estrema forza argomentativa dell’artista, sibillino nel rivoltare a proprio piacimento certi luoghi comuni sia dell’esperienza contemporanea sia della critica che viene volgarmente portata a certo concettualismo. Insomma, ancora una volta l’arte non è solo identificazione con il manufatto e gioca la carta dello spiazzamento teorico-poetico e della provocazione intellettuale.