Bettina Wenzel – Mumbai Diary

Bettina Wenzel

CD – Gruen
Astratti vocalizzi gutturali, field recording, scarni elementi percussivi, dipanati su registrazioni di traffico urbano. A sprazzi un sottofondo di musica esotica, citazioni che s’impongono alienate dal loro contesto originario, poi ricomposte nei passaggi atonali in ulteriori emergenze auditive, fra suoni metallici, scricchiolii, livide nenie e respiri. Bettina Wenzel in “Mumbai Diary” ci rende partecipi d’un universo intimo, narrazione volutamente frammentata e gibberish, caratterizzata da una precisa connotazione geografica ma ancora personalissima nell’eccentricità delle forme musicali, intenzionalmente rese mutevoli, affinate dalla possibilità d’invadenti significati, sempre in agguato nell’intreccio diafano delle connessioni stilistiche. Iterazioni che nonostante le molte registrazioni effettuate dall’artista – sono state poi in gran parte ricostruite in ambito domestico, nell’appartamento indiano della Wenzel, ricercando una qualità sonora che nelle “catture di strada” era solo suggerita, approdando infine ad un suono intenso, nasale nei vocalizzi ma che fosse in armonia con i rumori altrettanto forti e suggestivi della metropoli orientale.