Sound Chaser, running a vinyl rail track

Sound Chaser

Quasi nessuno delle dozzine di “tavoli musicali interattivi” ha evitato la trappola dell'”astrazione”, rimanendo legato ad elementi tutti simili fatti in forme geometriche perfette che hanno assunto l’identità, rispettivamente, di “strumenti”, “campioni”, “batterie”, ecc. ecc. “Sound Chaser” di Yuri Suzuki, invece, cerca di sfruttare un sistema connettivo che ha già dato prova di essere funzionale: i binari. Così il suo piccolo congegno segue semplicemente le tracce di pezzi di vinile spezzati dal disco originario (che l’autore ha recuperato in negozi di musica di seconda mano) uniti alle estremità. É un doppio processo: i dischi sono vivisezionati e rotti in pezzi, distruggendone l’originale unità. Ma i loro pezzi, come cellule di un nuovo organismo, resuscitano attraverso i giunti e il “chaser” che corre attraverso loro in un giocoso percorso, costruibile a piacimento dall’utente. La manipolazione del suono diventa quindi puramente manuale, meccanica, ma cionondimeno ricombinante.