Visual Music: Synaesthesia in Art and Music Since 1900

Kerry Brougher

Thames & Hudson, ISBN 0500512175
L’associazione sensoriale fra suono e visioni è nata esplicitamente circa un secolo prima dell’avvento del multimedia, attraverso una nuova sensibilità musicale che accompagnava le nascenti avanguardie. Il concetto di ‘sinestesia’ ha invaso silenziosamente opere letterarie, pittoriche e musicali, consegnando nella prima metà del novecento una straordinaria produzione di opere e macchinari in grado di sposare le due sensorialità in maniera originale. Il percorso storico qui affrontato, in realtà nell’ottica di una diversa idea dell’arte astratta del novecento, parte dai Lumiere e affronta le sperimentazioni artistiche riconosciute del secolo scorso, attraversando quindi anche gli approci cinetici e luminosi che a partire dal dopoguerra hanno illuminato diverse tipologie di esecuzioni musicali dal vivo (dalla classica ad alcuni concerti rock negli anni settanta). Ma in questa eccellente documentazione, capace di recuperare materiali preziosi per riflettere su uno sviluppo della simbiosi audio/visiva in una prospettiva storica, ci si ferma prima della svolta copernicana della fine degli anni novanta. Si perde, per questo, lo stadio evolutivo più recente, in cui il software e l’hardware hanno portato i mezzi di produzione di musica visuale nelle mani di chiunque, con un impatto specifico di modalità implementate e implicazioni concettuali aperte enorme. Forse anche per questo, accostare il mondo dell’arte museale qui rappresentato alle miriadi di seminali pratiche nate fuori dalle istituzioni può risultare salutare. E anche per questo, il libro risulta altamente indicato per tutta la generazione di vj.