Korasakow System, software per generare video da database.

Korasakow System

Korsakow System è una struttura database per il montaggio di film interattivi on e offline. Inventato e sviluppato dal videoartista Florian Thalhofer, prende il nome dalla sua prima applicazione [Korsakow Syndrom], documentario interattivo sull’alcool. L’espressione medica ‘Sindrome di Korsakow’ indica, infatti, un quadro morboso tipico degli alcolisti, caratterizzato da deficit della memoria di breve periodo con disorientamento nel tempo e nello spazio. La mancanza di ricordi recenti viene compensata da una tendenza alla confabulazione in primis, ma paradossalmente anche da un’articolata capacità narrativa. E Korsakow System non è altro che uno strumento di storytelling digitale, sostenuto da una base-dati che consente una gestione dinamica delle SNU (Smallest Narrative Units). Una volta categorizzati i contributi, è possibile raccontare qualunque tipo di storia, anche se il sistema meglio si adatta alla forma documentaria, dove le unità narrative possono essere brevi interviste. Ogni schermata dell’interfaccia film è uno split screen con un contributo principale in primo piano e tre opzioni in preview nella parte bassa. Le clip cambiano in maniera randomica in reazione alle scelte dell’utente. Il software, sviluppato insieme alla Mediamatic Foundation di Amsterdam, è disponibile per il download all’interno di un vero e proprio kit che oltre al Korsakow System con manuale di utilizzo, contiene un web engine per la messa online del proprio lavoro, un subtitle tool e un thumbnail editor. I concetti alla base del progetto non sono inesplorati: struttura ipertestuale, percezione randomica, zapping, flusso di coscienza sono i fondanti e più evidenti. L’idea della messa in sequenza di porzioni di testo è vecchia quanto l’arte affabulatoria. Ma se la tendenza attuale si dirige verso la disarticolazione della sequenzialità temporale (si pensi a film come ‘Mulholland Drive’ di David Lynch o ‘Memento’ di Christopher Nolan) e della linearità spaziale (sono d’esempio i video di Michel Gondry o di Chris Chunningam), l’uso dei database ha reso più agili la ripetizione e la dislocazione. Influenzate da una molteplicità di fattori, le convenzioni narrative cambiano e gli interactive database narratives sono applicazioni interessanti che meglio rispecchiano la soggettività contemporanea legata a un mondo sempre più indefinito e dinamico. Per dirla alla Manovich, pensare per immagini oggi significa pensare a un database.