Gender Anarchy Project, temporanei simboli di genere.

Gender Anarchy Project

La capacità dei medium elettronici di rendere ‘temporanee’ le immagini di qualsivoglia genere attraverso la loro visualizzazione digitale, segue conseguentemente la temporaneità delle informazioni del nostro tempo, e il passaggio dalla stabilità dei medium impressi su un supporto fisico alla fugace luce incorporea dei pixel. I display dotati di una piccola memoria, infatti, permettono di variare periodicamente le immagini, in un portafotografia da tavolo così come in un cartellone pubblicitario, sia pure dipendentemente dalla disponibilità elettrica. Gender Anarchy Project di Amelia Marzec, applica questa volatilità a uno dei simboli più netti che si sia abituati a riconoscere, ossia quello di genere (maschio/femmina) impresso all’entrata delle toilette pubbliche. Nell’unica porta disponibile nella toilette della Aronson Gallery di New York il simbolo ‘uomini’ si trasforma quindi in quello di ‘donne’ o in ibridi difficilmente categorizzabili secondo queste sole due opzioni, attraverso un pc nascosto e un display elettronico al posto dei simboli stampati. L’alternarsi e il mescolarsi dei due simboli non solo ne annulla la vetusta dicotomia, ma ne fa emergere la fragilità del concetto di genere coniugandolo alla fragilità indossubilmente insita nelle immagini elettroniche.