open Nature, l’organico digitale.

open Nature

La definizione della materia organica secondo ‘patterns’ di dati è un concetto generato dall’era dell’informazione, che si è sostituito dinamicamente ai materiali e alle cartografie dei processi. All’ICC di Tokyo si inaugura il 29 aprile open Nature, mostra curata da Yukiko Shikata che scandaglia questa doppia visione di natura che, trasformata dall’analisi e dalla simulazione delle tecniche di digitalizzazione, viene percepita in maniera più diretta e sinteticamente naturale, e al contempo, delle tecnologie di comunicazione che ricalcano organizzazioni e sviluppi evolutivi della natura. Le opere incluse comprendono: ‘Flatland’ di Angela Detanico e Rafael Lain, un’astrazione formale e dinamica dei panorami del delta del fiume Mekong, ‘Corpora.proceed(sky)’ dei doubleNegative Architecture, architetture generate a partire da dati attinti dalla volta celeste, ‘Biopresence 2055’ di Fukuhara Shiho e Georg Tremmel, ‘Naked Bandit/here, not here/white sovereign v2.1’ dei Knowbotic Research, una rappresentazione interattiva tramite forme rigonfie e programmabili dell’iniqua struttura di potere dell’information technology, ‘spray’ e ‘modular re.strukt’ di Carsten Nicolai, ‘Spectral-System Tyo ON2005’ di Marko Peljhan e Pact Systems, con il suo laboratorio mobile e indipendente di elaborazione di dati attinti a satelliti e reti, ‘Radio Astronomy’ dei Radioqualia, ‘The Sine Wave Orchestra stay’ dell’omonima band, con le loro usuali combinazioni di onde sonore sinusoidali, ‘Spiral Jetty’ di Robert Smithson, nuovi ecosistemi creati negli anni settanta nello Utah, ‘To the Sea’ di Takamine Tadasu, un parallelo fra gestazione umana e informatica, ‘Virtual Marathon’ di tsunamii.net, una maratona condotta attraverso i server della rete, con calcoli di velocità che rispecchiano la loro distanza, ‘PHYCH|OS’, lavoro sui generis degli ubermorgen che descrive il difficile periodo di Hans Bernhard dopo gli abusi di stupefacenti e di totale immersione nella cultura di rete, e e ‘White Track, Green Track’ Yamashita Hideyuki + Yamashita Lab. in NID, architetture e paesaggi artificiali costruiti su regole naturali locali. Sono i flussi d’informazione e le loro interazioni che implementano le forme di redifinizione della natura attraverso la fusione di categorie opposte come materiale / immateriale, abbracciate in una nuova potenziale relazione che schiude ulteriori possibilità d’elaborazione.