Groovetube, le luci del televisore.

groovetube

I repentini e continui cambi di luce colorata integrati in ogni trasmissione televisiva stressano la nostra percezione visiva costuiscono una fonte luminosa continua. Questo continua sollecitazione della retina, a cui siamo parzialmente assuefatti, è andata crescendo nel tempo, e ora costituisce un carattere imprescindibile per le produzioni destinate ‘al piccolo schermo’. Proprio su questo principio di basa Groovetube, un prodotto commerciale, costituito di cubi trasparenti di plastica in grado di restituire colori e luce come un atavico apparato da discoteca degli anni settanta. In realtà la trasmutazione a cui è sottoposto il media più pervasivo in assoluto riguarda i suoi contenuti. La codifica che ne consegue annulla ogni influenza studiata da comunicatori (pubblicità) e autori (programmi), radicalizzando l’emissione fino ai suoi scarni geni cromatici. Ciò che viene astratto è il flusso di luce, asservito ad un intrattenimento ludico, dalla pervasività resa innocua. La guerra visiva per accaparrarsi i desideri degli spettatori viene così stroncata sul nascere senza la necessità di togliere l’alimentazione elettrica. Disponibile in grandezze da 13 a 27 pollici, Groovetube costa un minimo di 25 e un massimo di 45 dollari.