The Fifth HOPE, hacker a convegno a New York.

È in corso a New York, all’Hotel Pennsylvania, il Fifth HOPE, ossia la quinta edizione in più di dieci anni dell’Hackers On Planet Earth, la conferenza messa su dal collettivo che sta dietro la storica rivista 2600, tha hacker’s quarterly. Dopo l’ultima affollatissima edizione del 2002, stavolta in tre giorni ci saranno altrettanti keynote tenuti rispettivamente da Kevin Mitnick, Steve Wozniak e Jello Biafra. Lungo l’elenco dei workshop/seminari fra cui: ‘Automotive Networks’ sulle reti impiantate negli ultimi modelli di autovetture, ‘Building Hacker Spaces’ un workshop su come mettere su e mantenere uno spazio per hacker a cui partecipano Hasty Pastry di Cambridge, New Hack City di San Francisco, PUSCII di Utrecht, ASCII di Amsterdam, the L0pht di Boston, e l’Hacker Halfway House di Brooklyn, ‘Building the Anti-Big Brother’, sul ruolo estremamente positivo che possono avere i database per una società senza includere alcuna informazione personale, ‘The CryptoPhone’, sulla necessità di crittare telefonate se non si vogliono condividere con i database delle aziende telefoniche, ‘Hacker Radio’ sulle stazioni radiofoniche che dedicano spazio alle tematiche hacker, ‘Hacking More of the Invisible World’ sulle intercettazioni in HF, VHF, UHF, e microonde, ‘How the Great Firewall Works’, sul sistema di censura di Internet in Cina, ‘Indymedia 2004’, sulla copertura mediatica di Indymedia nei confronti della Convention Repubblicana e Democratica, ‘Media Intervention via Social and Technical Hacking’ sull’attività della Carbon Defense League, compreso Re-code, ‘Phreaking In The Early Days’ condotto dal mitico Captain Crunch e dal suo collega The Cheshire Catalyst sulle primissime esperienze di phone phreaking, ‘Tactical Media and the New Paranoia’ tenuto da membri di The Institute for Applied Autonomy (IAA), The Yes Men, e Critical Art Ensemble (CAE) e ‘Urban Exploring: Hacking the Physical World’, sull’esplorazione urbana di luoghi normalmente inaccessibili o dimenticati. Impressionante, infine, l’elenco dei film proposti quest’anno in cui fra l’altro ricorre il ventennale della stessa 2600: oltre a vecchie pellicole della Bell e AT&T;, saranno proiettate altrettanto datati film sulla phreak culture, video aziendali di ‘messa in guardia dai pericoli dell’hacking’, oltre al tedesco ’23’, al norvegese ‘NYC Hackers’, allo svedese ‘The Code’ dedicato a Linux e a diverse opere basate su ‘1984’ di George Orwell e una performance di Scott Beibin e del suo ‘Lost Film Festival’, un mixing dal vivo narrato di pellicole realmente underground fra cui alcune di Yes Men e Timothy Speed Levitch.