Otolab, Progetti audiovisivi 2001-2004.

Una delle realtà italiane più interessanti nella produzione visuale legata ai suoni è certamente quella degli Otolab, nutrito gruppo di artisti, che negli anni ha prodotto elaborazioni estetiche e concettuali attraverso un uso ‘cosciente’ del vjing (vedi intervista su Neural n.20). A celebrarli c’è già una prima retrospettiva messa su da Lucrezia Cippitelli al Museo Laboratorio di Arte Contemporanea dell’Università di Roma “La Sapienza”, intitolata Otolab, Progetti audiovisivi 2001-2004. Ad essere esposti in maniera interattiva sono le opere ‘Millepiani’, ‘P.U.L.P’ e il celebre ‘Quartetto.swf’, mentre in apposito spazio allestito si possono sperimentare ‘Duetto.swf’, ‘Polystatic’, ‘Stare Mesto’ e ‘Ten’. In un’altra sezione è allestita ‘Transizionilente’, un’installazione pensata e realizzata per essere fruita in vasche di galleggiamento e deprivazione sensoriale, mentre sono esposti anche clip e grafiche realizzate in questi anni dal gruppo. Il giorno dell’inaugurazione è stato anche proposto il live set della nuova performance ‘Syn3’ (prosieguo del lavoro presentato in anteprima a [DI][A][LOG]_[BOX] e ‘Africa’ (un lavoro fatto con super8 girati nel maghreb nei primi anni ’60), che vanno a segnare un altro passo in una ricerca che ha messo al centro l’astrazione dei processi di produzione sonori a braccetto con la concezione di interfacce coerenti, senza tralasciare la messa in condivisione delle elaborazioni singole, incrociando percorsi produttivi e obiettivi comuni.