Circuit Bending Music and Art Festival.

La figura più vicina a quella dell’hacker musicista è quella del ‘circuit bender’, ossia di chi modifica vecchi strumenti, spesso pensati come giocattoli, ampliandone o stravolgendone le caratteristiche sonore attraverso un intervento diretto sulla loro elettronica. Il Circuit Bending Music and Art Festival di New York, in corso fino al 10 aprile, ne riunisce artisti individuali e in gruppi con una programmazione che dà spazio sia alle performance / concerti tout cour che ai workshop per mettere in condivisione le diverse tecniche e approcci.Come già realizzate nel passato recente da gruppi quali Carrionsound, Oscillateur.com e Casper Electronics, queste macchine con enfasi indotte non seguono un nostalgico spirito del riesumare nostalgici e primitivi suoni di alcuni lustri fa, ma quello di ripensare strumenti sonori ‘impropri’, con una attitudine all’elettronica che produce risultati sorprendenti. E così oltre alla presenza di uno dei guru della scena, Reed Ghazala, sono messe in scena ‘orchestre’ di siffatte macchine, e modifiche improvvisate accompagnate dalla formulazione di una sorta di ‘zen’ di questa pratica. La riappropriazione delle macchine, e del loro funzionamento sonoro, passa anche da qui.