Mousepointer, mouse gemelli.

La freccia del puntatore sullo schermo è uno dei primi oggetti che s’imparano a riconoscere quando si comincia ad utilizzare un pc. Essa costituisce il punto di contatto fra la nostra volontà, espressa dai movimenti dell’avambraccio e del polso orientando il mouse, e le rappresentazioni visualizzate dall’interfaccia di turno. La messa in discussione di questo rapporto univoco e di pieno controllo da parte dell’utente ha già prodotto artefatti divertenti, come Schizo-Mouse ed Esc@you, lavori che fanno perdere sia i caratteri di univocità che quelli di controllo, decontestualizzando lo scontato ruolo della freccia e del mouse che la direziona. Mousepointer di Jan Robert Leegte aggiunge un nuovo elemento di destabilizzazione, ossia un’altra freccia, una sorta di doppio, di gemello, che fugge al contatto con il puntatore effettivo. Questa ‘avatar di uno degli archetipi di avatar’, costituisce una sorta di lato oscuro del puntatore, simbolizzando l’opposto del controllo, attraverso un movimento autonomo e scostante pur con modalità previdibili, che vuol suggerire il tanto agognato ruolo attivo della macchina, pur con un umore scostante.