Contro l’idiozia della guerra: Rooting Out Evil, Webcam in Iraq e John Perry Barlow.

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13.02.03 Contro l’idiozia della guerra: Rooting Out Evil, Webcam in Iraq e John Perry Barlow.


Mentre l’ultimo Internet Security Threat Report della Symantec definisce in una nota/strafalcione le pratiche di ‘Hactivisim’ come “l’abuso dell’uso di computer per raggiungere obiettivi correlati a cause d’attivismo”, diverse iniziative mediatiche che spostano il punto di vista sulla minaccia di guerra in corso. Capovolgendo il punto di vista ‘sparato’ in continuazione dalla maggior parte dei broadcast media, il progetto Rooting Out Evil sta raccogliendo attraverso una form su web ‘ispettori volontari’ che vogliano recarsi negli USA a verificare il grado di pericolosità terroristica della superpotenza americana. Questo seguendo i tre principi enunciati dallo stesso Bush, e cioè che gli stati più pericolosi sono quelli che “1. Hanno ampi arsenali di armi chimiche, biologiche e nucleari, 2. Ignorano le risoluzioni dell’ONU e rifiutano di firmare e onorare i trattati internazionali.” A riportare l’attenzione concreta, poi, sugli iracheni come persone umane, e non come maligni assetati di sangue yankee, c’è l’iniziativa Webcam in Iraq (Iraq is not a videogame), che vuole piazzare una webcam a Mansur, un quartiere di Baghdad. Le immagini, capaci di descrivere un popolo preso nella sua quotidianità e che cerca di sopravvivere all’embargo, dovrebbero essere poi proiettate in luoghi pubblici nelle città occidentali, in modo che chiunque possa guardare senza filtri cosa accade e cosa accadrà nella capitale irachena. Nel frattempo, in un’intervista alla rivista Mother Jones, John Perry Barlow si è detto “scoraggiato del ruolo di Internet nel movimento pacifista.” Nello spiegare la sua controversa posizione dice: “Ci sono milioni di angoli virtuali con milioni di persone che spiegano perchè ripudiano la guerra, ma che allo stesso tempo non si uniscono in nessuna organizzazione per contrastarla. Le istituzioni politiche – il Congresso o le grandi corporation – rispondono solo ad altre istituzioni. Non importa quanta gente si riesce a portare in strada, poichè esse non vi porranno attenzione finchè non ci sarà un leader che rappresenterà chi protesta e che dirà a queste istituzioni di stare raccogliendo soldi e voti per cacciarli via a pedate dai loro uffici. Allora essi presteranno attenzione, ma non prima.”