Overpeer, l’azienda che inquina le reti peer-to-peer.

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27.01.03 Overpeer, l’azienda che inquina le reti peer-to-peer.


Si è vociferato per molto tempo dell’inquinamento delle reti peer-to-peer da parte delle major con file inutili, fatti di soli loop, vuoti per la maggior parte, o comunque inascoltabili. Le grandi etichette hanno sempre negato ogni coinvolgimento rincarando la dose sull’inaffidabilità di strutture frequentate da ‘pirati’. È stata un’inchiesta di Wired News condotta da James Maguire a svelare il meccanismo con cui le multinazionali hanno comunciato ad agire commissionando questo ‘lavoro sporco’ ad altri. L’azienda che si sta sviluppando su questo business confidenziale si chiama Overpeer ed è condotta da Marc Morganstern, ex presidente dell’ASCAP (American Society of Composers, Authors and Publishers), una sorta di SIAE statunitense. Stando ai contratti gli interventi vengono fatti per proteggere i contenuti del cliente dalla pirateria sulle reti p2p. Morganstern sostiene di condurre l’azienda che più di ogni altra agisce per contrastare questa pirateria ma non dice esattamente come, se non che utilizza diversi server e software e hardware proprietar e che molto indicativamente, dopo aver scaricato file musicali illegali ne danneggia la qualità e li redistribuisce nel network. Secondo gli analisti per condurre efficacemente questo spoofing bisogna mettere in circolo circa 10.000 copie del file incriminato, e questo è possibile, appunto, solo con opportune risorse.