Techno Poetry Festival 2002.

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02.04.02 Techno Poetry Festival 2002.


Per due giorni (1 e 2 Aprile) si svolge al Wesley Center for New Media, presso il Georgia Tech ad Atlanta (USA), il Techno Poetry Festival 2002, un’esposizione di net art e arte elettronica che centra sulla letteratura e la narrazione il suo punto focale. Gli artisti in mostra sono John Cayley, con ‘RiverIsland’, un lavoro in cui una poesia cinese viene trasformata tramite trascrizioni algoritmiche e ‘Speaking Clocks’, in cui un orologio genera il linguaggio che può essere usato per descrivere il tempo stesso; Diane Gromala con ‘Biomorphic Typography’, un’installazione in cui l’utente viene collegato con dispositivi di biofeedback che deforma di conseguenza il font con cui lo stesso scrive in tempo reale, facendo riferimento al battito cardiaco, alla respirazione e alla sensibilità galvanica della pelle; Eduardo Kac con ‘Genesis’ (vedi Geni d’artista in stream); Eugene Thacker con ‘Biotech Hobbyist’, un collettivo interdisclipinare che studia interventi ‘low-tech’ sulle biotecnologie; Camille Utterback con ‘Text Rain’, sviluppato insieme a Romy Archituv, un’installazione in cui gli utenti interagiscono con un video proiettato giocando con la pioggia di lettere che cadono dall’alto, basato sul poema ‘Talk You’ di Evan Zimroth; e, infine, Sha Xin Wei con ‘Hubbub’, (nell’immagine) un’installazione che unisce riconoscimento vocale con tipografia dinamica e video proiettati per esplorare i confini fra scrittura e linguaggio. Questa sera il festival si conclude con le performance della celebre musicista-coreografa Pauline Oliveros, del ricercatore del Banff Center for the Arts su virtual environments e computerized coreography Yakov Sharir, e Diana Reed Slattery, autrice di Glide, un linguaggio visuale per la danza.