Database Nation

O’Reilly, ISBN 0-596-00105-3
Ci sono saggi la cui stesura, pur mostrando il fianco al tempo che è passato dalla loro prima edizione, risultano equilibrati e informativi anche a distanza di qualche anno. ‘Database Nation’ sembra rientrare

Portret Series, ritratti generati.

Elout de Kok, già autore di diversi esperimenti all’interno del suo Pixel Lab ha sviluppato durante l’ultimo anno i Portret series, una serie di ritratti che si formano secondo un processo continuo in cui la progressiva riconoscibilità

Worms in Sand, la distante grafica dei vermi.

Worms in Sand è un’installazione di Sinikka J. Olsen, una studentessa della Kunsthø;gskolen di Oslo, che intesse elementi naturali, estetici e telematici. Affascinata dai pattern naturali, infatti, l’artista ha posto in una scatola di sabbia dei vermi

alphaWolf, lupi sociali simulati.

La simulazione realistica di creature sintetiche passa inevitabilmente dalla credibilità dei comportamenti assunti dai personaggi artificiali, nell’evoluzione che già quindici anni fa prefigurava per loro un”intelligenza artificiale’. In quest’ottica la modulazione degli ululati, che costituisce il linguaggio

<re:Play>, videogiochi politici.

Organizzata dal team di Radioqualia e dall’Institute for Contemporary Art presso il Lounge at Jo’Burg Bar di Cape Town (Sud Africa), <re:Play> è una mostra di ‘critical games’, ossia di videogiochi realizzati da artisti che decontestualizzano protagonisti

nostalG, simulatore di volo stravolto.

nostalG è l’ultimo prodotto di Retroyou, tra i primi autori di videogame art, ovvero di patch e alterazioni di codice che modificano i comuni videogiochi, cambiando la superficie delle immagini, i personaggi, stravolgendone le ambientazioni e di

MaxGumTree, sequencer alieno.

MaxGumTree è un ‘giocattolo sonoro’ in flash che ubbidendo ad un alieno linguaggio fatto di linee, punti e cerchi, anima un albero di gomma, appunto, che produce palloncini pronti a scoppiare, traducendo la sua evoluzione in un

League of Electronic Music Urban Robots.

Il desiderio di un partner musicale antropomorfo è intimo di molti musicisti elettronici, che prefigurano un’interazione parzialmente controllata con una macchina capace di far parte del proprio progetto sonoro. Questo potrebbe essere uno dei desideri della League