Ben Vida + Marina Rosenfeld – Leaving

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CD + booklet – 901 Editions

Sono quattro gli altoparlanti posizionati da Marina Rosenfeld e Ben Vida, sperimentatori sonori che assieme hanno già pubblicato due album, Feel Anything e Vertice, il primo per iDEAL Recordings e l’altro per Fridman Gallery. Una nuova composizione di oltre 32 minuti, questa volta ideata per il festival Skaņu Mežs, associato alla rete ICAS (International Cities of Advanced Sound), che sin dal 2003 si tiene a Riga, in Lettonia, contribuisce ad ampliare il già interessante catalogo della 901 Editions di Fabio Perletta, etichetta italiana a sua volta attenta alle ibridazioni fra musica sperimentale e arte contemporanea, che ben si presta a far da sponda alle poetiche generative e alla creativa sensibilità dei due newyorkesi. Leaving è una meditazione degli artisti sull’assenza e la presenza, sulla frammentazione e la deriva della nostra realtà presente, una riflessione nata non a caso durante la calda estate della quarantena Covid-19 e intrisa anche di precedenti elaborazioni musicali, quasi a condensare la memoria anche improvvisativa ed elettroacustica del duo, in virtù d’inediti intrecci e complesse permutazioni. Sono infatti soprattutto i continui spostamenti tonali, densi e ipnotici, a conquistarci nell’ascolto, dipanando sussulti gorgoglianti e droni, micro-emergenze auditive insondabili, scampanellini, fruscii e ispidi trattamenti. Anche il packaging dell’uscita riflette a suo modo della stessa bellezza e forza dei suoni, con un raffinato CD masterizzato su vetro in una custodia digi-sleeve, con un opuscolo di 8 pagine pregno dei testi di Evan Calder che esplora e documenta il progetto. Anche se le sequenze risonanti di Leaving incedono un po’ malinconiche e stranianti, a volte stridenti e gutturali, evocando visionarie distese d’atmosfere e texture fluidiformi, oppure imprimendosi tese e ipnotiche, non mancano aliene melodie a far capolino fra i solchi e a rendere il tutto ancora più sognante, infondendo un esotismo anche effettistico e un po’ retro-future. La sensazione è che il duo organizzi momenti improvvisativi in successive strutturazioni, in una ben articolata integrazione d’elementi e relazionale, che ha come base anche un approccio concettuale nell’impiego di altoparlanti. Insomma, gli elementi messi in gioco sono sempre in continua evoluzione e non potrebbe essere altrimenti considerando la vocazione e la storia di performance, installazioni e sculture sonore che intersecano le pratiche sperimentali assai varie dei due artisti. Il modello è quello d’una sorta di conversazione sonora, esattamente il contrario della composizione, seppure la preparazione accurata del set favorisca poi un approccio fluido e ispirato, astratto ma allo stesso tempo molto efficace e immaginifico.

 

Ben Vida + Marina Rosenfeld – Leaving