Bernard Parmegiani – Stries

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CD – Mode Records

È sotto l’egida della Mode Records, etichetta newyorkese che si concentra sulla musica classica contemporanea e su altre forme di musica d’avanguardia, che viene pubblicata questa prima edizione integrale di Stries, composizione per tre sintetizzatori e registratore a nastro del maestro Bernard Parmegiani, un nome storico dell’elettroacustica francese. Stries è stato scritto per il trio experimental TM+, composto da Yann Geslin, Laurent Cuniot e Denis Dufour, fondato all’INA/GRM nel 1977. L’ensemble parigino già a quei tempi era focalizzato nell’investigazione delle molteplici relazioni tra strumenti elettronici e acustici e l’opera, che per varie ragioni non è stata certo fra quelle di maggior successo di Parmegiani, per circa 30 anni non è stata mai eseguita in pubblico e non è stata oggetto d’attenzione editoriale alcuna. Yann Geslin, tuttavia, aveva conservato la partitura originale di Parmegiani e negli archivi del GRM è stato poi ritrovato anche il nastro analogico originale, così come la registrazione a 8 tracce delle seminali sessioni della composizione. Forti di questi preziosi reperti, il trio di musica elettronica formato da Colette Broeckaert, Martin Lorenz e Sebastian Berweck, insieme a Yann Geslin, ha ricreato tutte le sequenze della composizione con l’obiettivo di riportare quest’opera all’attenzione del pubblico e di rendere disponibili gli spartiti per il repertorio degli strumentisti che volessero eventualmente misurarsi con queste accattivanti musicalità. Stries, che esattamente vide la luce nel 1980, è un’opera in tre parti basata sui nastri delle Violostrie per violino e nastro di Parmegiani del 1963, passaggi musicali che il maestro altera magistralmente per creare un’atmosfera a tratti estremamente densa, altre volte puntinista. La prima parte, “Strilento”, è un brano per assolo di nastro e può come tale essere suonato singolarmente, mentre il secondo e il terzo movimento – “Strio” e l’omonimo “Stries” – fanno uso diretto dei vecchi nastri e dei sintetizzatori analogici così come agiti dall’originario trio di musicisti. Le note di copertina di Sebastian Berweck descrivono in dettaglio la ricostruzione di Stries sia per la performance che per questa registrazione. Nella storia della musica contemporanea d’avanguardia i problemi dell’interazione fra supporti audio e strumenti dal vivo non sono certo nuovi e non riguardano neanche pochi autori. Questo di Parmegiani è certo uno dei suoi componimenti più complessi e avveniristici, innervato da una pulsione vorticosa e polifonica, che nell’ambito di una rilettura ossequiosa ma comunque post-novecentesca, non fa altro che restituirci appieno tutta la forza e il fascino di un’opera vibrante, cosmica, tagliente e cristallina.

 

Bernard Parmegiani – Stries