Julien Ottavi – Beyond Symphony

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CD – Fibrr

Sin dai primi secondi di Beyond Symphony è un ronzio stridulo e continuo generato da chissà cosa a saturare l’ascolto. Julien Ottavi – l’autore di questa lunga piece della durata di oltre un’ora e quindici minuti – è un artista sonoro transalpino, programmatore, compositore, musicista, poeta e film maker sperimentale, il cui personalissimo viatico creativo iniziò studiando batteria ed occupandosi di fotografia. Il background di Ottavi contempla anche forti radici nella poesia sonora, nella musica contemporanea di marca cageana e nel bruitisme: influenze che in qualche modo ancora oggi fanno capolino nei suoi lavori. È infatti attorno al rumorismo del drone appena citato, piuttosto metallico e insistente, che sono sviluppate tutta una serie d’impalpabili e aleatorie costruzioni auditive, ottenute utilizzando Pure Data, un software open source che è un linguaggio di programmazione visuale per gestire iterazioni audio-video – e che per questo viene spesso utilizzato in lavori multimediali. La sollecitazione a una differente percezione auditiva – in altri casi ottenuta a partire da silenzi, lunghe pause o volumi bassissimi – qui è stimolata sottostando prima a un pieno sonoro piuttosto aspro e annichilente. L’incontro fra tecnologia informatica e composizione è ridotto all’essenziale: nei primi quaranta minuti lo stridere è continuo, poi ci sono due minuti di silenzio o forse di rumore a volumi impercettibili, in seguito fanno capolino altri dodici minuti di sequenze inudibili e indistinte, infine si conclude con un ulteriore blocco di diciotto minuti, nuovamente imponente, dissonante e industriale. Abbiamo bisogno di visualizzare la forma d’onda della traccia per renderci conto della struttura esatta della composizione ma il sound-attivismo di Ottavi non è solo astrusamente concettuale, è anche diretto: non incorpora elementi inessenziali, né fa uso di mezze misure o soluzioni quietiste. L’ascolto è poco conciliante e nessuna soluzione formale viene messa in atto per addolcire la pillola. Ogni tentativo d’espressione musicale sottile qui è costantemente in pericolo e sopraffatto da un’energia materica, nell’invenzione di un dispositivo di trasformazione, espressione d’una realtà fisica, rumore di fondo che eccede ogni ragionevole risorsa. “Nothing burn except fire…well I am not sure”, questo è il titolo – non privo d’una certa ironia – dell’unica traccia continua dell’album, la cui scelta forse è riferita alla qualità sfrigolante del corposo loop persistente e impressivo. Una musicalità prorompente, che alla Fibrr hanno voluto pubblicare proprio per il tipo di composizione, frutto di una programmazione che esclude l’utilizzo di strumenti tradizionali.

 

Julien Ottavi – Beyond Symphony