Somatic Echo, spatial bone conduction

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Il suono per conduzione ossea, o suono che può essere udito perché le vibrazioni viaggiano nell’orecchio non attraverso l’aria ma attraverso le rispettive vibrazioni delle ossa del cranio, è stato sperimentato negli apparecchi acustici fin dagli anni ’20, ma il suo uso per le composizioni è molto recente. Juri Hwang lo usa in “Somatic Echo”, attraverso 6 trasduttori posti di fronte all’utente e due nella parte posteriore della testa per ascoltare una composizione a 8 canali. I suoni viaggiano letteralmente attraverso la testa e anche le vibrazioni attraversano la pelle. Hwang ha sottolineato la possibilità di questa particolare configurazione, permettendo ai suoni di ‘viaggiare’ attraverso lo spazio della testa, indagando come la psico-acustica possa influenzare la nostra percezione dello spazio. Di fronte a un ambiente che ricorda l’esperienza prenatale del suono nel grembo materno, l’ascoltatore è nudo auralmente, con il suo corpo interno esposto in modo innocuo alla volontà del compositore, stabilendo un nuovo rapporto tra i due. (photo credit: Keale Jensen)

 

Juri Hwang – Somatic Echo