Oh my ( ), the Twitter of Babel

oh_my

Una delle storie più potenti riguardo all’incomunicabilità è innegabilmente quella della Torre di Babele. Usata come metafora, per come è stata concepita, un’infinità di volte, è diventata sinonimo del diventare estranei linguisticamente parlando l’uno con l’altro. Anche se questa è l’interpretazione corretta c’è una situazione drammatica nella storia che per lo più è sfuggita, quando tutti cominciano a capire la propria mancanza di capacità linguistica e in che modo questa è la conseguenza della punizione di Dio. Proprio quel momento è interpretato da Noriyuki Suzuki nell’installazione “Oh my ( )” che lo traspone nel nostro ambiente online infinito . È composto da altoparlanti che suonano “oh my [god]” dove god è tradotto in quarantotto lingue, nel momento in cui su Twitter compare un testo che contiene la parola “god” nelle varie lingue. Con le parole costanti e la frequenza variabile delle stesse/diverse parole pronunciate, l’installazione mette in scena una perfetta ricostruzione/adattamento, risultando una metafora universale con la semplicità del presente.

 

Noriyuki Suzuki – Oh my ( )