CD – Marsèll

Roberto Paci Dalò torna su Marsèll Records, uno dei “progetti speciali” dell’omonimo marchio di calzature artigianali, arte e moda, etichetta sulla quale nel 2013 aveva pubblicato Ye Shanghai, opera audio-visiva basata sulla storia del ghetto di quella popolosa area metropolitana. Adesso, sulla scia d’un simile visionario e storiografico approccio, Dalò sposta lo sua attenzione dalla Cina al Caucaso meridionale, precisamente in Armenia, terra che nel 1910 – perpetrato dall’esercito ottomano – ha visto il genocidio di circa 1,5 milioni d’esseri umani. Come spesso accade con Dalò anche questa volta l’esperienza artistica è dipanata su più media: un film, una mostra, un’opera radiofonica, un concerto multimediale e anche – naturalmente – un’uscita discografica. Il tutto prende le mosse da ben selezionati testi, scelti fra quelli dell’estesa produzione del poeta armeno Daniel Varoujan, ucciso a 31 anni dopo essere stato torturato da soldati e poliziotti turchi. Integrando questi testi Dalò organizza sequenze sonore accurate, ricche di materiali d’archivio, trame immaginifiche e suggestioni poetico-ambientali. “Era una domenica del 1987 quando vidi, in un piccolo cinema di Roma, un film di Sergej Parajanov – spiega Paci Dalò – e da allora in me nulla è stato più uguale e ho cominciato a raccogliere informazioni, testi, voci e immagini, intraprendendo una viaggio mai più interrotto nella cultura armena”. L’autore versatile e regista di Giardini Pensili, partendo dagli anni ’80 con una ricerca in equilibrio tra teatro e musica, appare oggi uno dei pochi della sua generazione a mantenere viva la bandiera d’un approccio multimediale, muovendosi a suo agio in quelle zone artistiche di confine legate oggi alle teorizzazioni di spazi urbani, soundscape e criticismo site-specific. In particolare, in questi 1915 The Armenian Files il percorso d’una narrazione appassionata e partecipe è sempre modulato su più influenze e nessi, in un incrocio ultra-vivido di drammaturgia acustico-elettronica e percezione sensoriale scenicamente aumentata e immersiva.

 

Roberto Paci Dalò – 1915 The Armenian Files