edited by Hans D. Christ, Iris Dressler, Christine Peters – Acts of Voicing: The Poetics and Politics of the Voice

Acts-of-Voicing

Spector Books, ISBN-13: 978-3944669892, English/German, 558 pages, 2015, Germany

La voce è il nostro “dispositivo” di comunicazione primaria e strumento musicale, un volatile ma potente mezzo espressivo utilizzato in molteplici e differenti contesti. La voce possiamo ritrovarla nelle opere d’arte – soprattutto nelle opere sonore – a volte, così come in misura maggiore in campo performativo. Questo libro è una sorta di “catalogo ampliato” della mostra omonima, che ha avuto luogo al Württembergischer Kunstverein di Stoccarda e al Total Museum of Contemporary Art di Seoul nel 2012. Gli elementi cruciali dei temi che emergono nella raccolta dei testi derivano – naturalmente – dalle stesse decisioni curatoriali e l’attenzione è posta sulle qualità vocali acustiche, sull’onnipresenza dei suoni (e l’impossibilità di spegnere l’udito, come invece possono fare i nostri occhi con le immagini), sull’effimero intrinseco, sull’influenza formidabile e sul potere evocativo della voce nelle pratiche d’ascolto (come dimostrato dalla mitologia che riguarda le sirene), sulla voce registrata dei morti e così via. Un significativo approccio politico è dipanato nella trattazione, ridefinendo in maniera efficace l’autorità della voce, attitudine sviluppata con attenzione sia nella mostra che nei testi, con i filosofi presenti congiuntamente ad artisti e scrittori. Il ruolo performativo della voce mette in ombra pure le stesse componenti sonore e il contiguo universo del linguaggio. Così come l’influente teorico dell’arte contemporanea Bojana Kunst accenna nel suo testo, la voce “deterritorializza” il corpo, in un rapporto estremamente dinamico e politico, ma anche funzionando come un potenziale strumento tattico.

 

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