Dear Data, slow data postcards

DearDataOK

Raccogliere e visualizzare dati implica quantificare e poi cercare di rappresentare il senso dei dati stessi. Con il progetto “Dear Data” Giorgia Lupi e Stefanie Posavec, entrambe infodesigner, si sono avventurate in questo tipo di pratiche e l’hanno fatto tramite una corrispondenza di infografiche disegnate a mano su cartoline postali, inviate a cadenza settimanale tra New York e Londra. Una cartolina illustrata ogni 7 giorni per 52 settimane è stata usata di volta in volta per rappresentare un tema o un’azione reiterata nelle rispettive vite, a partire da una rigorosa, continua e metodica raccolta dati. Il retro di ogni cartolina è dedicato alla “legenda”, al metodo e alle istruzioni su come leggere le (bellissime) illustrazioni, i colori e i segni. I temi dello scambio sono svariati: dalle parole offensive dette nei momenti in cui si prova invidia, dai suoni uditi durante le giornata alle ore dedicate alla fruizione dei media. Il format rituale utilizzato innesca curiosità e fidelizzazione, mentre la puntuale descrizione del processo di raccolta educa a cambiare prospettiva. Dopo aver letto le cartoline dell’intimo scambio camminando in città sarà infatti facile sorprendersi a contare i propri sorrisi, i suoni oltre le cuffie, gli sguardi incrociati, le news lette e su quali media. In forma disegnata, una raccolta di dati così strutturata mette a nudo l’utilità del conteggio, svelandoci nostre azioni inaspettate, abitudini nuove, bisogni non percepiti: contandole è più facile e tangibile comprendere l’entità delle nostre azioni e usarle per modulare di conseguenza le nostre scelte. Questa consapevolezza può, tuttavia, generare una successiva e più inquietante osservazione: raccogliere queste informazioni è prezioso per le nostre decisioni quotidiane. Come le raccogliamo, adesso, senza un corrispondente oltreoceano? A chi, realmente, affidiamo e confessiamo quotidianamente ogni nostra scelta, ora che tutto passa, quasi sempre, dall’utilizzo di dispositivi e servizi online che tracciano ogni nostro click? Chiara Ciociola

 

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