Contingent Cartographies, Fluid Identities, breaking a visual spell

Contingent-Cartographies

Google Street View è lentamente cresciuta nel corso degli anni verso il suo ambizioso obiettivo di diventare “l’occhio di Dio” disponibile su qualsiasi schermo connesso. La pura illusione di vedere (e quindi per i nostri sensi primari di essere) in tutto il mondo, accedendo a qualsiasi spazio pubblico è stata programmaticamente espansa. Ma più che utilizziamo queste simulazioni, saltando in uno spazio urbano sconosciuto, tanto più gloriosamente ci sfugge il contesto fisico locale. Nel suo progetto “Contingent Cartographies, Fluid Identities” Alice Dalgalarrondo combatte contro questo falso lucido nomadismo, fornendo al contesto di scuotere la media dei “viaggiatori da tastiera”. L’artista new media si concentra sul disperato distretto di Cracolândia a San Paolo, popolato da tossicodipendenti, spacciatori di crack e cocaina. Il rasoio affilato dell’analisi visiva della rappresentazione Google di Cracolândia è realizzato infine per mezzo d’una voce in bilico tra il sintetico e naturale, rompendo il nitido incantesimo visivo e restituendo alla realtà quello che si merita.