(Edited By) Paul D. Miller, Svitlana Matviyenko – The Imaginary App

The_Imaginary_App

The MIT Press, ISBN: 9780262027489, English, 320 pages, 2014, USA

Quanto ha cambiato socialmente ed economicamente la nostra vita quotidiana il concetto di app basata su cloud? E quanto pensiero critico è stato prodotto a tale proposito? Sorprendentemente prima di The Imaginary App pochissimi libri sono stati scritti sull’economia e l’estetica di tale paradigma. Va notato che le applicazioni sono spesso commercializzate come una “panacea” per ogni problema – “c’è un’applicazione per questo”, che è una “promessa fantasmatica”, come sottolinea Kluitenberg – e sono attivamente scaricate in miliardi di download dai server ai nostri dispositivi personali. I produttori di hardware esercitano un controllo totale, registrando ogni singolo atto che eseguiamo con e per mezzo del nostro dispositivo. Non suona tale realtà come il perfetto incubo di sorveglianza, appena addolcito dalle interfacce di velocità, efficienza e design? La prima parte di questo libro è dedicata al controllo e al potere della distribuzione, comprendendo anche una descrizione delle politiche nascoste di profilamento (descritta da Pold e Andersen). La seconda parte si concentra sulle applicazioni in quanto “protesi virtuali”, esplorando la questione di “ciò che un corpo può fare”, come Srníček dice. La terza parte esplora l’economia delle app, sia il mito di far fortuna che l’uso di tattiche di “stalking” per ottenere abbonamenti e pagamenti. Infine la quarta parte del libro è sulla natura software delle app e il suo ruolo. C’è un’appendice di concetti “fake apps” (forse ancora un po’ grezza) che deriva da una mostra omonima correlata all’uscita editoriale e forse una galleria di applicazioni truffa di successo (che promettono qualcosa di tecnicamente impossibile da fare, ma comunque acquistata da migliaia di persone) sarebbe anche stata opportuna.

 

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