(edited by) Bernhard Serexhe – Preservation of Digital Art: Theory and Practice: The digital art conservation project

Preservation of Digital Art

Ambra V, ISBN-13: 9783990435380, English, 632 pages, 2013, Austria

La conservazione di opere d’arte mediali ha un destino parallelo con il cambiamento climatico: più passa il tempo, più seriamente è riconosciuto. Questo imponente volume è il risultato finale di un “progetto di conservazione dell’arte digitale” di ZKM, iniziato nel 2010 e durato tre anni, che ha coinvolto un certo numero di altre istituzioni. Il progetto è stato sviluppato attraverso simposi, una mostra (i cui testi sono stati inclusi) e una serie di case studies, illustrati per l’occasione insieme ad alcuni testi introduttivi. La definizione di opere d’arte “native digitali” è centrale per l’intero progetto e cerca di fare una netta differenza con la media art, definendo una categoria di opere sviluppate intorno alle tecnologie digitali (con i loro problemi di conservazione specifici). La specificità e la complessità della conservazione delle opere d’arte digitali incarna un percorso iniziato nel 20° secolo, quando l’arte contemporanea ha iniziato ad utilizzare vari materiali deperibili. Qui un intero corpo di lavoro emerge nei saggi, scritti (tra gli altri) da Alain Depocas, Sabine Himmelsbach, Anne Laforet, Aymeric Mansoux, Antoni Muntadas, Jussi Parikka e Siegfried Zielinski, spesso dettagliando gli approcci e le strategie in una maniera tecnica. Particolarmente utile come risorsa è la raccolta dei diversificati casi di studio e le interviste con gli artisti coinvolti, che completano il lavoro. In questo coinvolgente e precario scenario quello che sembra essere ancora mancante è un collegamento strategico tra la comunità hacker e i curatori dei musei, la potenziale creazione di un archivio web di condivisa conoscenza che avrebbe fatto una reale differenza per il recente passato che sta rapidamente scomparendo.