(edited by) Catherine Flood, Gavin Grindon – Disobedient Objects

Disobedient-Objects

Victoria & Albert Museum, ISBN-13: 978-1851777976, English, 144 pages, 2014, UK

L’arte contemporanea globalizzata indaga su questioni attuali che possono essere spesso totalmente pretenziose ma anche – a volte – brillantemente accurate. “Disobedient Objects” rientra in quest’ultima categoria, essendo una mostra sugli oggetti che sono stati ri-pensati per scopi politici. I curatori Catherine Flood e Gavin Grindon hanno studiato e contestualizzato ciò che è “dietro” questi oggetti e hanno discusso circa nuovi possibili utilizzi creativi degli stessi. Già riconosciuti e apprezzati per il loro uso primario, le loro funzioni reinventate e i nuovi significati simboleggiano il dispiegarsi di strategie specifiche ed efficaci per la socialità, in particolare nelle loro materializzazioni in spazi pubblici. Questo approccio tempestivo, definito come “design ingenuity” e “collective creativity” è stato indagato per un periodo che va dalla fine degli anni settanta ad oggi, una sorta di nuova definizione di contemporaneità: un’epoca in cui le nuove tecnologie e i media hanno completamente ridefinito le strategie di comunicazione politica. Con i loro nuovi significati ambigui questi “oggetti” costituiscono una categoria alquanto vaga che è rispecchiata anche in come il catalogo di accompagnamento è stato compilato e progettato, documentando diversi racconti impliciti o espliciti, innescato da adeguate “innovazioni” in contesti diversi (dalle barricate alle infrastrutture di comunicazione DIY, alle diverse attitudini nazionali), comprendendo anche una “How-To Guide”, un classico tutorial per la costruzione di oggetti specifici (che ricorda sistemi analoghi di certe pubblicazioni anarchiche), che sono liberamente scaricabili dal sito della mostra. Il tutto, alla fine, dà luogo a una pubblicazione molto ben documentata e concepita.

 

Disobedient Objects