Craig Dworkin – No Medium

Craig Dworkin – No Medium

The MIT Press, ISBN: 978-0262018708, English, 232 pages, 2013, USA

“La mancanza di contenuti” è più di un gesto radicale e coraggioso del passato. Anche se ampiamente praticato da Cage, Rauschenberg, Paik e molti altri, l’atto di giocare contenuti con un medium, oppure senza contenuti o con solo una parte di questi, è progressivamente diminuita fino ai tempi recenti. In questo momento, però, il silenzio in musica sperimentale sembra essere d’obbligo – come dice Cianciotta, l’editor musicale di Neural: “John Cage detta ancora le regole al giorno d’oggi” – e negli artisti della POD book scena Lorusso ha già documentato una moderna “tradizione” di libri ”vacui”. No Medium “guarda alle opere che sono vuote, cancellate, evanescenti o silenti” aspirando a non compilare un catalogo dettagliato, ma cercando di ottenere “una nuova comprensione dei media”. Una vasta raccolta di opere attraverso vari media (film, audio, stampa, pittura, ecc), tra cui un certo numero di quelli oscuri, può essere seguita attraverso il testo. Dworkin ha costruito correttamente un discorso informativo sul rapporto tra la mancanza di contenuti e la qualità dei rispettivi medium: queste qualità sono approfondite con un approccio specifico per ciascun mezzo e non vengono mai considerate isolatamente ma come parte di una “pluralità di supporti”. L’argomentare dell’autore è spesso affascinante e mette in luce la rilevanza culturale di gesti apparentemente minimi. La trattazione è condotta ad esiti soddisfacenti e il paradosso finale consiste nella quantità sorprendente di analisi interessanti che Dworkin ha potuto costruire sulla “mancanza di contenuti”.