Blevin Blectum – Emblem Album

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CD – Aagoo

A marchio Aagoo Records e con un elettronica in definitiva abbastanza scarna ma avventurosa nonché piuttosto eclettica, torna Blevin Blectum, artista avvezza nel costruire sequenze soniche intriganti, per nulla convenzionali, abilissima nell’innescare citazioni ed influenze provenienti da più ambiti, vezzosa per vocalità e intrecci, in gran parte agitati in maniera davvero obliqua e bohémien. Questo Emblem Album è il quinto in solo per la compositrice multimedia, ben conosciuta anche per le collaborazioni con Kristin Erikson (come non citare il progetto Blectum from Blechdom), duo che è ancora attivisimo e si è esibito live, modulando le performance sia in coppia che singolarmente, proprio per la presentazione di questo album, serata conclusasi a Providence nel Rhode Island con la partecipazione speciale del fratello della signorina Bevin, Kelley Polar, a sua volta violinista classico, mente experimental e produttore, prestatosi per l’occasione al djing frattale. Partiamo negli ascolti da “Cromis”, prima traccia di fattura electro-techno, in guisa destrutturata e un po’ psichedelica, incisione zeppa di drum machine sempliciotte ma impazzite e passando per episodi maggiormente rarefatti e melodici, in guisa di gameboy elegiaci (in “Nanofancier”) o delle maggiormente ritmiche e intricate evoluzioni (in “Deathrattlesnake”) arriviamo con “Harpsifloored” nella seconda parte della proposta, che passa nelle partiture ad atmosfere ancora emozionalmente più dense e coinvolgenti. Astrazioni puriste e narrazioni personali sono sempre a stretto contatto ed è difficile discernere sulla mescola delle trame, anche quando fanno capolino elementi di musica da camera, in “Manners Melting”, prima che si volga al termine con la splendida “Sycamore Scarab”, delicatissima e fluttuante rêverie immateriale.

 

Blevin Blectum – Cromis Part One