Alessandro Ludovico – Post-Digital Print, The Mutation Of Publishing Since 1894

AlessandroLudovico_PostDigitalPrint

Onomatopee, ISBN: 9789078454878, 192 pages, 2012, English

La morte del libro e della stampa fisica è stata anticipata più volte in passato, conseguenza dei medium digitali che hanno incrementato defezioni da tutti i settori della comunicazione, con l’editoria online, l’archiviazione, le biblioteche digitali e i lettori elettronici schierati ad accelerare la transizione da inchiostro e carta a schermi LCD. A volte è facile dimenticare che le modalità e i materiali del media publishing hanno subito evoluzioni assecondando i movimenti tecnologici, politici e culturali del tempo. In Post-Digital Print l’autore indaga l’intrigante rapporto storico tra carta e pixel, le loro somiglianze e le differenze, esplorando l’uso strategico della stampa operato dalla cultura d’avanguardia e dai più sperimentali movimenti letterari. Il libro ci ricorda che il telegrafo, il telefono, il grammofono e la radio sono stati tutti candidati come tecnologie atte a soppiantare la stampa – evento che non si è mai realizzato. Ancor più, alcune delle speculative macchine dell’epoca vittoriana in realtà hanno predetto l’invenzione degli e-book e la lettura mediante i dispositivi così comunemente in uso oggi. Nel libro, frutto d’una borsa di studio triennale presso la Willem De Kooning Academy, s’investiga sul passato allo scopo di delineare una traiettoria di previsioni future, ad esempio il probabile aumento del remote printing e dei network collaborativi di distribuzione. Ludovico si pone importanti questioni a questo proposito: quali sono le implicazioni sociali di queste nuove modalità di distribuzione post-digitale? Per l’autore “uno dei più forti contributi dell’editoria è quello di sviluppare contenuti che possono servire le comunità nel preservare i loro valori, le loro elaborazioni intellettuali e le loro storie”. La morte della stampa è ancora una domanda pertinente? Ludovico sottolinea come questa domanda possa essere mal posta o peraltro possa risultare ideologica, insistendo sul fatto che c’è una ‘”falsa opposizione'” tra pixel e inchiostro. Noi dovremmo – invece – esplorare come la stampa tradizionale e l’editoria digitale potrebbero evolvere, utilizzando tra l’altro strategie ibride. Questa simbiosi dinamica potrebbe essere confermata dal recente incremento nella pubblicazione di fanzine autoprodotte e di edizioni varie realizzate utilizzando le tecnologie del print-on-demand, produzioni che entrambe fanno leva su tecnologie digitali per generare e distribuire prodotti fisici. Ludovico ha vissuto in maniera diretta il dispiegarsi dei fenomeni di pubblicazione online nell’ultimo ventennio – potendo vantare l’esperienza acquisita come direttore della rivista Neural – e racconta in questo libro la storia della stampa nell’era matura del digitale, in maniera assai affascinante, rendendoci partecipi di una ricerca ben illustrata, dipanata con stile discorsivo e godibilissimo.
Paul Prudence