Uniformbooks, ISBN-13: 978-0956855961, 240 pages, 2013, English

Il boom nella produzione d’uscite incentrate su field recording ha generato molta attenzione nel suo storico significato e negli approcci – spesso divergenti – impiegati da artisti, musicisti e scienziati. La discussione ha prodotto un certo numero di nuove astrazioni e definizioni, fino al punto in cui le catture sonore possono essere considerate come “audio readymade” o “aural fotografia” o anche “naturally generative artifacts”. Come si potrebbe immaginare questa seminale raccolta di interviste dà voce ad alcuni dei protagonisti più riconosciuti nelle scene, che discutono d’una costellazione di tecniche e opinioni. I due autori sono rispettati field recordist essi stessi, così ai dialoghi che si srotolano in ogni capitolo aggiungono elementi, pezzo per pezzo, ad esplorare una serie di questioni chiave. Una delle questioni è quella relativa al processo essenziale di “ascolto”, al fine di dissezionare o connettere elementi delle registrazioni. In altri passaggi – invece – ci s’interroga circa la questione della “oggettività” nelle catture auditive. Questo è un territorio abbastanza scivoloso e in quale maniera sbarazzarsi di manipolazione soggettiva – a qualsiasi livello – è abbastanza un’astrazione anche se le risposte sono coerentemente supportate da un’ampia e diversificata esperienza. Il libro analizza infine l’importanza del livello di dettaglio nelle registrazioni e le implicazioni concettuali e contestuali che si presentano. La qualità delle informazioni e le opinioni “registrate” in questo libro espongono i lettori al pericolo di avere la loro futura esperienza di ascolto di field recording radicalmente modificata.

 

Noli Me Tangere (Touch Me Not) – A soundwalk by Angus Carlyle