Zimoun è noto per le sue multiformi opere e installazioni create da banali oggetti industriali che esplorano strutture estetiche in combinazione con suoni ritmici. Il suo più recente lavoro, 60 Medical Infusion Sets, Water, Fire, Metal Sheets, consiste in una stanza dove sono disposti diversi deflussori per infusione, ognuno dei quali riversa gocce d’acqua su lastre di metallo riscaldate. Al contatto con il metallo l’acqua si trasforma istantaneamente in piccoli getti di vapore. Il momento di contatto è marcato da un sibilo nitido nel mentre l’acqua viene vaporizzata dal calore estremo. Dopo un certo periodo di tempo le superfici di metallo si ossidano sembrando quasi delle tele che documentano la lenta trasformazione chimica del metallo e la formazione della ruggine che si accumula. I processi di gocciolamento emergono in virtù delle proprietà del fluido di agire, così che le scansioni ritmiche dello stillicidio siano manifeste tra ordine e casualità. Considerando quanto estremamente densi fossero gli eventi sonori ritmici nelle precedenti opere di Zimoun – ad esempio 198 prepared dc-motors, wire isolated, cardboard boxes 30x30x8cm – realizzati con più motori che emettono suoni non sincroni, questo nuovo lavoro si propone in relazione al suono con una ambientazione più meditativa. In quest’opera il tempo è come rallentato e gli intervalli silenti agiscono come un forte contrappunto per le frequenti vaporizzazioni. Ogni vaporizzazione guida la nostra vista in direzione delle rispettive lamiere generando una specifica consapevolezza spaziale delle strutture all’interno dell’installazione. Gli elementi inclusi nel titolo – l’acqua, il fuoco – vanno solamente a rafforzare gli alchemici intrecci del lavoro. Un’estremamente semplice, quasi ovvia reazione tra acqua e fuoco è rappresentata come una primordiale trasmutazione d’elementi, in guisa di modelli concentrici irregolari di accresciuto ossido sulla superficie di metallo. Questa installazione, come tutta la ricerca di Zimoun, è basata anche sull’estetica clinica, riprendendo l’idea di oggetti rigidamente ordinati spazialmente invece di essere posizionati secondo una specifica funzione. Questa “attitudine architettonica al suono” deriva da un approccio estetico che abbraccia allo stesso tempo sia il minimalismo che il massimalismo.
Paul Prudence

Zimoun : 60 medical infusion sets, water, fire, metal sheets 20x20x4cm

Zimoun : 198 prepared dc-motors, wire isolated, cardboard boxes 30x30x8cm