Privat / Privacy – Schirn Kunsthalle Frankfurt

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ISBN-10: 394240589X, 240 Pages, 2012, English

La cover di questo catalogo è stampata su carta ad effetto specchio, riflettendo chi guarda o cerca di scattare una foto della pubblicazione (e i tentativi d’una simile operazione possono essere osservati su Google immagini). È difficile concepire un design grafico migliore per un concetto che i curatori definiscono nella loro introduzione come: “Private”, “una parola del passato o almeno così sembrerebbe in questi giorni”. La mostra sembra essere focalizzata principalmente sulla privacy in termini di spazio, come hanno dimostrato gli artisti selezionati (dal recente passato e contemporanei). Sembra infatti che approcci come “stolen pictures” (immagini rubate) riferiti a persone inconsapevolmente fotografate, oppure a video personali o che rendono pubblico ciò che accade all’interno di case private, abbiano un effetto sminuitivo rispetto a ciò che può essere rappresentato in un opera d’arte se riferita al concetto di privacy. Forse l’unica dipendenza è l’avventura nei “deserti dell’umanità” (deserts of humanity), ambiti nei quali si trovano coloro che vivono ai margini della società (tossici, prostitute), persone che alla loro privacy, infatti, hanno già rinunciato. Ci si pone la domanda se possa essere “privacy” – ancora – il proteggere lo spazio intimo di qualcuno? Le tecnologie rappresentano una delle minacce mortali alla privacy ma in questa mostra ciò sembra abbastanza marginale, anche se la formalità delle convenzioni sociali può essere compromessa in una manciata di secondi dalla condivisione di una foto o di un video che invece non doveva essere reso pubblico. I punti di vista espressi sulla privacy e messi in gioco sembrano abbastanza tradizionali ma ancora contraddittori allo stesso tempo, dando alla mostra anche una certa qualità “retrospettiva”.

Privat / Privacy – Schirn Kunsthalle Frankfurt

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