Jussi Parikka – What is Media Archaeology?

Jussi Parikka

Polity, ISBN: 9780745650265, 200 pages, 2012, English
Per capire il presente “futuristico” che viviamo è assai importante conoscere il nostro passato. Questo sembra particolarmente vero quando si tratta di cultura dei media. In realtà sembra proprio che il solo genere possibile nel tempo sia quello che viene in genere definito come “archeologia dei media”, concetto che ci consente di ricreare e utilizzare le stesse mediazioni su contenuti che sono stati utilizzati abitualmente in passato, rendendo nuovamente “à la page” il loro specifico contesto d’informazioni. Questo libro discute della media archaeology come d’un importante campo specifico in un certo numero di discipline, studiando la conservazione e la storia della media art (contemporanea) da diverse angolazioni. L’interesse di Parikka nel connettere logicamente “mondi” differenti – come la spesso citata estetica “Steampunk” – introduce una metodologia per comprendere il presente mediante l’esame passato, esplorando la morte di alcuni media, l’archiviazione e svariate tecniche artistiche. Uno dei capitoli più interessanti è “imaginary media”, che discute l’emersione di molte idee importanti (ad esempio l’anacronismo) con un’analisi tecnica delle caratteristiche specifiche. Ci sono un certo numero di opere discusse a proposito, specialmente nel capitolo 7. Ci si chiede – ad esempio – se la fascinazione per le vecchie media tecnologie può aiutare a capire il nuovo e l’emergente nella cultura digitale? Sembrerebbe di sì, anche se forse il concetto di “fascinazione” può essere sostituito con “interesse mirato”, qualcosa che può far scattare la costruzione di collezioni e archivi accessibili, di strumenti e contenuti, come correttamente è stato sperimentato in altri domini della cultura.